Bellezza  -  Salute

La Luce Blu e i suoi danni alla Pelle

16 dicembre 2023

Scritto da: Moira Bonaldo

 

La Luce Blu causa davvero danni alla tua pelle?

SI’.

 

Ma cos’è questa Luce Blu?

La Luce Blu, conosciuta anche come High Energy Visible Light (HEVL), è una piccola porzione di radiazioni a elevato contenuto energetico che fa parte dello spettro solare ed è compresa tra 380 e 480-500 nm.

La Luce Blu è però emessa anche dai dispositivi elettronici: questa rappresenta “solo” il 18% della Luce Blu a cui siamo sottoposti ogni giorno; potrebbe sembrarti poco, ma l’uso massiccio e continuativo di schermi, display e illuminazione artificiale durante il giorno (e anche la notte per alcune persone) può portare a danni alla pelle, diretti e indiretti.

Più precisamente, dai 380 ai 450 nm. (con un picco a 435 nm.) abbiamo la BANDA FOTOTOSSICA che, come dice il nome stesso, è l’insieme delle radiazioni blu-violette a onde corte e alta energia, molto vicine alle Radiazioni Ultraviolette A, che sono responsabili dei danni strutturali, cellulari e molecolari dei tessuti.

Dai 470 ai 500 nm. si riconosce la BANDA CRONOBIOLOGICA, fondamentale per l’equilibrio dei nostri cicli circadiani, quindi benefica.

 

Numerosi studi hanno dimostrato che l’eccessiva esposizione alla luce blu causa danno cutaneo per:

 

  • formazione di troppi radicali liberi dell’Ossigeno (i famosi ROS) responsabili dell’ossidazione di lipidi e proteine a tutti i livelli della cellula
  • danno al DNA cellulare che, quando viene ossidato, subisce anomalie nel funzionamento cellulare, che possono portare al rallentamento del metabolismo e alla morte cellulare
  • tossicità cellulare dovuta al danno sulla membrana della cellula
  • riduzione della capacità della cellula di riprodursi.

 

La Luce Blu è in grado di penetrare negli strati più profondi del derma, interrompendo la produzione essenziale di collagene ed elastina.

 

 

Inoltre, l’ossidazione generata dalla Luce Blu provoca fenomeni infiammatori e degradazione delle strutture cellulari a causa del rilascio di metalloproteasi.

La metalloproteasi di tipo 1 (MMP-1), chiamata anche collagenasi, è responsabile della distruzione del collagene, componente essenziale della matrice extracellulare del derma cutaneo.

La degradazione del collagene causa a sua volta la comparsa di rughe, segno di invecchiamento precoce.

 

 

Mentre l’effetto della radiazione UVB del sole è associato ad un danno diretto al DNA, il danno cellulare causato dalla Luce Visibile è simile al danno da UVA, cioè indiretto, attraverso la formazione di radicali liberi e l’induzione dello stress ossidativo. 

La Luce Blu artificiale induce l’infiammazione a causa della formazione di specie radicaliche (ROS), citochine pro-infiammatorie e metalloproteinasi che impediscono la progressione del processo infiammatorio a uno stato di guarigione, facendo prevalere l’infiammazione cronica, come un incendio che non si spegne.

Ciò si verifica principalmente nella fase in cui le cellule del sistema immunitario devono raggiungere il tessuto danneggiato: l’attenuazione del processo di guarigione mantiene le cellule in uno stato di senescenza cellulare, portando ad invecchiamento della pelle. 

Inoltre, l’esposizione alla luce Blu compromette l’espressione di diversi geni che concorrono alla pigmentazione: la Luce Visibile può indurre iperpigmentazione in vivo, presumibilmente attivando la melanogenesi attraverso l’enzima tirosinasi; tutto questo si traduce in tono della pelle non uniforme e macchie scure.

 

 

Pertanto, la Luce Blu contribuisce al fotoinvecchiamento e all’infiammazione della pelle principalmente attraverso la produzione di radicali liberi, in maniera simile ai raggi UVA del sole.

I principali bersagli della Luce Blu nella pelle sono i fibroblasti, le cellule del derma che producono collagene, elastina, acido ialuronico e altre importanti sostanze della pelle, responsabili del suo aspetto giovane e sano.

I fibroblasti sono anche coinvolti nei processi di riparazione dei tessuti danneggiati grazie alle loro proprietà di proliferazione, adesione e motilità cellulare nonché di riserva di fattori di crescita.

Stanche e isolate, le cellule sono meno capaci di produrre i componenti chiave della matrice e meno efficaci nell’interagire con il loro ambiente, ostacolando così il corretto processo di rimodellamento della matrice stessa.

L’ esposizione alla luce blu emessa degli schermi di tablet, pc e telefoni cellulari altera l’espressione dell’ 8% dei geni sul totale del genoma dei fibroblasti. 

Questo determina una complessa cascata di reazioni a catena.

Viene osservata anche una significativa riduzione dei carotenoidi cutanei (del 21%) direttamente dopo irradiazione di Luce Blu.

Semplificando al massimo, l’esposizione eccessiva alla Luce Blu determina invecchiamento precoce (prima del tempo) e accelerato (più veloce) della cute con modalità simili all’invecchiamento estrinseco provocato dalle radiazioni UV A.

I segni tipici di questo invecchiamento da Luce Blu sono la formazione di macchie scure della pelle, un colorito disomogeneo, rughe (anche indirette per affaticamento della vista che tende a far corrucciare l’espressione del viso), viso stanco con pelle spenta e meno tonica.

Meno visibile nell’immediato, ma molto dannoso e visibile nell’arco del tempo, è il danno alla funzione barriera della cute e quindi viene meno la sua funzione protettiva.

E una pelle che non è in grado di proteggersi è una pelle più facilmente aggregabile e quindi delicata, sensibile e predisposta a patologie.

Inoltre, Secondo una ricerca Estée Lauder presentata al Congresso Internazionale di Dermatologia Investigativa del 2018, l’esposizione alla luce blu che avviene durante le ore notturne interferirebbe con il ritmo circadiano naturale delle cellule della pelle.

Se esponiamo l’epidermide alla Luce Blu nelle ore notturne, le sue cellule continueranno a lavorare come se fosse giorno, compromettendo così il naturale processo di riparazione e rigenerazione che avviene di notte. 

Le conseguenze sono i segni visibili dell’invecchiamento cutaneo e le occhiaie.

 

LUCE BLU – CICLO SONNO/VEGLIA – PELLE

 

Il nostro corpo attraverso occhi e cervello utilizza la Luce Blu naturale del mattino proveniente dal sole per regolare se stesso e per controllare i cicli sonno-veglia nelle 24 ore, detti ritmi circadiani. 

Questa regolazione è possibile grazie ad una categoria di fotorecettoti, proteine retiniche dell’occhio, chiamate opsine. 

Le opsine 1-SW, 2, 3, 4, 5, percepiscono la Luce Blu. 

Recentemente sono state scoperte opsine anche nella pelle coinvolte nella regolazione dei ritmi circadiani e della pigmentazione.
La Luce Blu artificiale emessa dai dispositivi elettronici ha un impatto negativo su questi fotorecettori cutanei, che intervengono nel meccanismo di fototrasduzione di segnali nella pelle.

 

COME FARE PER PROTEGGERE LA TUA PELLE?

 

  • mettere in atto tutti i comportamenti che ti ho scritto qui come correggere posizioni scorrette davanti agli schermi e fare delle pause
  • evitare di usare gli schermi di smartphone e computer prima di addormentarsi (o solo per un brevissimo tempo, visto che molte persone lo utilizzano per rilassarsi prima di dormire)
  • usare una crema da giorno specifica che protegga la pelle esposta da queste radiazioni dannose emesse artificialmente indoor
  • analogamente, usare una crema solare protettiva nei confronti della Luce Blu di origine naturale, dal Sole, quando ci esponiamo ad esso (per esempio in vacanza o durante l’attività sportiva): la protezione solare deve estendersi, oltre allo spettro UVA e B, all’HEV dello spettro visibile.

QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE UN PRODOTTO COSMETICO SPECIFICO CONTRO LA LUCE BLU?

 

Ce ne sono diversi in commercio ma quando li ho studiati sono rimasta un po’ delusa (e devo dire anche sconcertata).

A mio avviso, ed è questa la strategia formulativa che ho adottato in HEVOLUTA crema viso protettiva anti Luce Blu, sono 2 i punti fondamentali da tenere sempre presenti:

  • fare in modo di fermare (o “trasformare”) la maggior parte delle radiazioni Luce Blu prima che interagiscano con la pelle
  • agire direttamente sulla pelle per prevenire e/o riparare i danni formati dopo che la restante parte di Luce Blu ha interagito con la pelle.

PUNTI CHIAVE DA RICORDARE PER “SALVARTI LA PELLE”  

 

  • in primavera e in estate, quando ti esponi al Sole, non è sufficiente una crema solare che ti protegga da UV B e UV A, ma deve anche avere una protezione contro la Luce Blu (soprattutto la banda vicina all’UV A). 

Come fai a sapere se la crema ti protegge veramente dagli UVB?

Per legge, in etichetta deve essere scritto SPF seguito da un numero a seconda del grado di protezione: lieve, moderata, alta.

Ricorda che, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, i prodotti che possono essere definiti come protettivi solari devono possedere un valore di SPF compreso nei seguenti range:

  • SPF 6-10 (protezione solare bassa);
  • SPF 1520 o 25 (protezione solare media);
  • SPF 30-50 (protezione solare alta);
  • SPF ≥ 50+ (protezione molto alta).

NON ESISTONO PRODOTTI A PROTEZONE O SCHERMO TOTALE.

 

IMPORTANTE: 

un SPF 15 blocca circa il 95% dei raggi UV B,

un SPF 30 ne blocca il 97%,

un SPF 50 e 50+ dal 98% in su.

Come si vede, la differenza tra SPF medi e alti non è percentualmente molto diversa.

 

Come fai a sapere se la crema ti protegge veramente dagli UVA?

Per legge, in etichetta è presente il simbolo del cerchio con dentro scritto UVA solo se il produttore ha fatto analisi specifiche e ha effettivamente dimostrato di proteggere la pelle da esse

  • questo vale anche in inverno, in quanto i vetri delle finestre fermano gli UV B ma non le radiazioni UV A e tantomeno la Luce Blu
  • qualunque sia la stagione dell’anno, se lavori al chiuso e/o davanti ai device stendi sul viso una crema che ti protegga dalla Luce Blu, sia direttamente fermando la maggior parte di queste lunghezze d’onda, sia indirettamente, cioè agendo sui danni che si sono probabilmente generati dalla loro interazione con la pelle
  • non dimenticare la zona del contorno occhi e proteggila con prodotti specifici
  • molto utile la crema da notte, nutriente e lenitiva; un attivo molto interessante è costituito dalla melatonina – la crema che sto formulando, totalmente naturale, contiene melatonina, bakuchiol e altre interessanti ed efficaci, sostanze di cui ti parlerò prossimamente
  • assumi integratori contenenti sostanze antiossidanti come vitamina C, vitamina E, beta-carotene, astaxantina ma anche manganese e omega-3.

DANNI INDIRETTI SULLA PELLE PROVOCATI DALLA LUCE BLU

 

Ci sono poi i danni INDIRETTI provocati dalla luce blu, spesso sottovalutati: trascorrere troppo tempo davanti ai dispositivi, così come l’abitudine di non spegnerli la notte, porta all’alterazione dei ritmi circadiani, che regolano l’alternanza sonno-veglia nelle 24 ore. 

Di notte, del resto, la pelle mette in atto i suoi processi riparativi più importanti, specie tra le 22 e le 4 del mattino, la finestra temporale che gli esperti chiamano ORE D’ORO, la migliore per combattere i radicali liberi perché aumenta la produzione di collagene ed elastina, proteine alla base del tessuto connettivo. 

Ecco perché il sonno è il principale alleato della bellezza, vero e proprio BEAUTY SLEEP, e perché i dermatologi consigliano di riservare alla notte i trattamenti più ricchi, per supportare questa rigenerazione naturale. 

Se invece si resta svegli davanti a un display (pc, cellulare, e-reader o TV) o prendi sonno molto tardi, tutto ciò non avviene. 

Ti invito nel gruppo FB “VIVI SANO SE DORMI SANO” in cui tratto in modo specifico tale argomento.

Ma perché è importante dormire quando il corpo reclama il meritato riposo?

Innanzitutto, nel sonno i nostri vari organi possono fare tutto quello che non possono fare di giorno, perché occupati in altre mansioni: durante il sonno le cellule e quindi i tessuti e gli organi possono ripararsi, rigenerarsi, depurarsi, ristrutturarsi e molto altro. 

Il segreto del buon invecchiamento cellulare sta anche nel buon sonno, dato che dormire bene è utile per proteggere i telomeri. Te ne parlo in questo video.

I telomeri sono piccole sequenze nucleotidiche ripetute situate alle estremità finali dei cromosomi che il biologo russo  Olovnikov battezzò “telomeri” (dal greco tèlos, fine e mèros, parte ).

Pensa ai telomeri come i piccoli pezzetti di plastica posti alle estremità delle stringhe delle scarpe: i telomeri proteggono il “laccio” a doppia elica del DNA e gli impediscono di sfilacciarsi durante i momenti delicati e instabili delle divisioni cellulari.

A ogni divisione cellulare però, i telomeri delle cellule figlie sono più corti rispetto a quelli della cellula madre, e così via. Quando questi continui sminuzzamenti rendono il telomero un moncherino quasi inesistente, la cellula non si divide più (senescenza cellulare).

Esiste però un “sistema enzimatico” chiamato Telomerasi che ripara le punte dei cromosomi e che, in certe condizioni, permette ai telomeri di ripararsi, posticipando così la morte delle cellule. 

 

Come poter aumentare la produzione dell’enzima Telomerasi? 

Essenzialmente in 2 modi: dormendo e facendo attività fisica.

Molti studi dimostrano che chi dorme soltanto 5 ore a notte ha telomeri più corti rispetto a chi ne dorme almeno 7.

Tra i telomeri che, in chi dorme meno di sette ore, si accorciano più rapidamente, ci sono infatti quelli di un tipo di linfocita del sistema immunitario, chiamato linfocita T CD8, che perde la capacità di proteggerci dagli invasori, facendoci  ammalare di più e  invecchiare prima (immunosenescenza).

Per quanto riguarda l’esercizio fisico, uno studio su 1.200 coppie di gemelli, che permette quindi di isolare gli effetti dell’esercizio fisico dai fattori genetici, mostra che il gemello più attivo ha telomeri più lunghi di quello sedentario: infatti, il gemello sportivo produce un ormone che i muscoli rilasciano dopo l’esercizio fisico, chiamato Irisina, che, oltre a bruciare i grassi, protegge le ossa e incrementa l’azione rigeneratrice della telomerasi. 

Un esercizio moderato, eseguito tre volte la settimana per tre quarti d’ora, in sei mesi raddoppia l’attività della telomerasi … e concilia il sonno.

 

 

Studio da tempo la Luce Blu e i suoi effetti sulla nostra Pelle e sull’organismo in generale.

E’ proprio per questo che ho creato Hevoluta Crema Viso Protettiva Anti Luce Blu per ridurre al minimo i danni provocati dalla Luce Blu come fattore esterno responsabile dell’invecchiamento cutaneo.

 

Voglio proteggere la pelle del mio viso 

 

 

Nel prossimo articolo ti parlo di Come l’invecchiamento della Pelle influenzi l’invecchiamento di tutto il Corpo.

 

 

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